Uno dei primissimi – se non il primo in assoluto – usi attualmente conosciuti dell’espressione “teoria della cospirazione” o “del complotto” – così come usata ad oggi – e anche a nostra conoscenza la prima traduzione in italiano del testo inglese che riporta tale uso.
“La teoria del dottor Sankey – concludeva il Presidente – sul modo in cui queste lesioni al torace si sono verificate nei manicomi meritava la nostra puntuale attenzione. Era almeno più plausibile della teoria del complotto del signor Charles Reade e la misura precauzionale suggerita dal dottor Sankey di usare un panciotto imbottito nei recenti casi di mania con paralisi generale – condizione mentale nella quale si trovavano quasi tutti questi casi in discussione – appariva a lui di valore pratico”.
“L’unica meraviglia – aggiungeva il Dr. Tuke – è che nei manicomi pubblici, considerata la natura selvaggia di alcune delle vittime semi-istruite delle malattie mentali, e la libertà che il sistema di non contenzione concede loro, gli incidenti non accadano più frequentemente; che negli ultimi anni diversi sovrintendenti, e molti assistenti, sono stati gravemente feriti, dimostrerebbe che ci sono due facce di questa medaglia.
Il fatto è che nei reparti refrattari dei nostri manicomi pubblici gli inservienti, troppo pochi di numero, portano la propria vita nelle loro stesse mani. Il rimedio è aumentare il loro numero e aumentare la sorveglianza su di loro”.