Berlinguer, 1969: “concezioni illuministiche, gli psichiatri considerati come protagonisti del processo rivoluzionario” (2023)

“La psichiatria può invece servire in senso opposto alle richieste del potere, ed arricchire così l’azione politica (integrandosi, ma non confondendosi totalmente con essa) quando accompagna al rifiuto il tentativo di una nuova costruzione pratico-scientifica. Altrimenti, oltre ad alimentare concezioni idealistiche (l’uomo pensante considerato come essere inconoscibile) o concezioni illuministiche (gli psichiatri considerati come protagonisti del processo rivoluzionario), subentrano inevitabilmente, alla fase di vigorosa e necessaria denunzia, perplessità e momenti di crisi.”

“La cultura di sinistra, anche in Italia, si è concentrata sulle scienze umane: economia, storiografia, filosofia. Trascurando ciò che veniva chiamato “sovrastruttura” e ciò che potremmo chiamare “sottostruttura”.

“Sottostruttura” è tutto quello che non compare alla coscienza, che sta dietro, invisibile. Cioè, per intenderci, la vastissima materia che è studiata dalla psicanalisi e dalla stessa psicologia.”

I generali americani della guerra del Vietnam erano malati di mente? Jervis sul potere e la follia (2021)

“L’attribuire il comportamento dei generali o degli imperialisti a una sorta di irrazionalità mostruosa comunemente accettata come normale significa impedirsi di considerare che la logica della guerra, o della bomba, o della fame, non è il risultato di processi psicologici particolari, ma di un sistema sociale che non è né pazzo né irrazionale e semplicemente difende con la massima coerenza certi interessi costituiti.”

“Depsichiatrizzare significa appunto interpretare in termini politici i problemi umani.”

Società “malate”? ‘Contro la paura’ di Pino Arlacchi (2022)

“Tutte le societa’ sono malate, ma alcune sono piu’ malate delle altre” – Robert Edgerton