Temi quali la “pazza” o “matta”, la normalità e il richiamo al manicomio, così come alla “santa” intesa in vario modo, ma anche a suoi opposti come la “ribelle”, la “maga”, la “strega” sono presenti in entrambi i testi e gli album in questione a più di mezzo secolo di distanza l’uno dall’altro.
Molto avanti con i tempi in fatto di confessione psichiatrica in ambito musicale, Nebbiosi scriveva: “Nel 1965 avevo avuto un esaurimento nervoso fortissimo. Avevo smesso la politica, gli studi, la musica. Il medico che mi curava (male) lavorava a S. Maria della Pietà (il manicomio di Roma) e ogni tanto, quando era di guardia, mi riceveva lì. Sentii che lì dentro, forse, ci sarei finito anche io se i miei non avessero avuto i soldi per farmi curare in altro modo. Questo mi diede una rabbia e un senso di rivolta infinite.