“Votate Ugo Cerletti, candidato al Senato”, aprile 1948 (2022)

“Un volantino rosso con l’effige di Garibaldi, e una scritta: “Votate Ugo Cerletti. Candidato al Senato”. Siamo all’indomani della seconda guerra mondiale. Sconvolto dal conflitto, il Paese va incontro alle sue prime elezioni democratiche dai tempi di Mussolini; le consultazioni politiche del 1948 sono, infatti, alle porte. Nella competizione elettorale si scontrano la democrazia cristiana di Alcide De Gasperi e il Fronte popolare (“blocco del popolo”). Uno schieramento, quest’ultimo, che raccoglie le forze di diversi partiti democratici e di sinistra, il partito d’azione, il partito comunista, quello socialista, il partito democratico dei lavoratori.

Nella battaglia elettorale Cerletti e’ in prima fila. E’ stato reclutato da Giancarlo Pajetta, il “ragazzo rosso” del partito comunista italiano.”

‘Lenin è stato un fallimento? Un dibattito’. ‘Lenin, il distruttore’, Sorokin 1924 (2021)

“Non basta avere il desiderio di curare una malattia o immaginare una macchina meravigliosa per essere un buon medico o un abile ingegnere. Lo stesso si può dire per gli statisti. Anche un pazzo può avere un profondo desiderio di essere il Salvatore dell’umanità“.

“Lenin dal momento del suo ritorno in Russia nel 1917 era all’ultimo stadio della paralisi progressiva [neuro-sifilide, ndr]”.

“La psicologia e il comportamento di Lenin sono abbastanza comprensibili su basi patologiche. Mezzo matto e malato”.

“Qualsiasi psicologo, psichiatra o comportamentista serio lo sa molto bene. Solo un popolo ignorante e ingenuo da un lato, e individui di tipo pazzo, antisociale e inferiore (che sono molto numerosi tra gli estremisti di destra e di sinistra, i radicali e i “super idealisti”) dall’altro, vengono ingannati da queste “bellissime reazioni al discorso”; per loro solo Lenin è “il salvatore dell’umanità”, “il liberatore dell’umanità”, “il grande riformatore”, “il nuovo Gesù Cristo”, e così via”.

“Non ho alcun desiderio di convincerli perché hanno bisogno meno di essere convinti che curati”.

I “vivaci umori reattivi” e il “delirio di grandezza” di Emanuele Severino (2021)

“Una cosa che vorrei dire a Colletti e’ il senso di questa parola ‘follia’, che poi usa tanto Marx. Quando tu usi la parola follia e’ come se tu dessi del cretino a qualcuno, quando tu parli della follia… adesso mi ascolti in silenzio fino a che io ho finito.

Per te quando si dice follia e’ un equivalente di diminutio psicologica. Non e’ cosi’ per me.

Quando io parlo di follia dell’Occidente… anche Marx aveva molto rispetto per il capitalismo e diceva che era una follia. Allora quando noi per esempio diciamo che Lucifero e’ qualche cosa di assolutamente negativo e di folle perche’ va addirittura contro Dio, intendiamo dire che sia una specie di stupido, di cretino, di poveruomo? Mentre quando tu dai del folle nelle tue critiche, introduci – tu e altri – questa caratteristica psicologicamente negativa.”