Libertà cyber-psichedelica? (2020)

“La libertà è schiavitù” – George Orwell

di Federico Soldani – 8 ottobre 2020

La retorica predominante che si sta sempre piu’ affermando e’ molto coerente su un punto: fuori ci sarebbe troppa liberta’, il mondo sarebbe troppo pericoloso, complesso e interconnesso. Il battito d’ali di una farfalla qui, insegna la teoria del caos, potrebbe scatenare uragani dalla parte opposta del globo. Figurarsi dunque gli effetti dell’azione umana nel suo complesso.

Dentro invece ce ne sarebbe troppo poca di liberta’, avremmo troppi freni inibitori interiori imposti dalla civilizzazione e che invece andrebbero lasciati liberi, attraverso l’ormai quasi onnipresente discorso della “dissoluzione dell’ego”.

Persino il Santo Padre sembra parlare frequentemente in termini non solo spirituali cattolici ma spesso psicoanalitici, proprio in riferimento all’ “ego”.

Il discorso generale e’ assai problematico, poiche’ si vorrebbe insistere sulla importanza della liberta’ interiore proprio in un contesto storico che coarta la liberta’ esteriore.

E’ stupefacente vedere come la retorica del capitalismo si sia ribaltata nel giro di pochi anni: dalla liberta’ valore supremo alla liberta’ come caos e rischio mortale.

Il mondo esterno sarebbe dunque troppo pericoloso, complesso, interconnesso per un cervello e dei sensi, quelli umani, che si sono sviluppati per il mondo della foresta e della caverna e non per una societa’ iper-tecnologica, sovrappopolata e affollata, con virus e pandemie, rischio nucleare, inquinamento e l’inarrestabile riscaldamento del pianeta.

Quindi le persone in base a questa retorica andrebbero quantomeno fermate fisicamente, ammesso e non concesso che il digitale non sia inquinante, ça va sans dire, e che i “virus” virtuali siano meno pericolosi di quelli biologici.

~~~

La trasmissione “Forum Internum” della BBC tramite la sua nobile conduttrice, la baronessa Kennedy, ci informa che senza liberta’ interiore quella esteriore e’ solo di facciata, discorso a prima vista ragionevole.

Se non che si colloca nel piu’ ampio contesto storico in cui per esempio i rivenditori online di allucinogeni, invocano la liberta’ di coscienza (nel senso inglese di ‘consciousness’, ovvero lo stato cosciente, non di ‘conscience’, ovvero di coscienza morale) e anche una non meglio precisata “liberta’ cerebrale”.

Gli accounts online di questi rivenditori, che aggirano le leggi nazionali basate sulle costituzioni tramite il Web, non vengono certo chiusi dai colossi di Internet i quali anzi finanziano le campagne per la legalizzazione (ufficialmente i coniugi Zuckerberg hanno appena donato mezzo milione di dollari alla causa) o come dicono loro decriminalizzazione degli allucinogeni, al contrario degli account di cittadini che non rinunciano a fare politica e che vengono censurati.

La liberta’ esterna quindi, quella fatta prima di tutto di materia, di atomi e molecole, quella che percepiamo e viviamo attraverso i cinque sensi e’ sempre piu’ rappresentata come il caos, un rischio, una follia, un non senso.

Quella interiore invece, alcuni la presentano come prerequisito alla esteriore, per esempio Forum Internum della BBC, senza pero’ mai invocare anche quella per cosi’ dire classica, ovvero la liberta’ di agire nel proprio ambiente entro i limiti della legge morale e della legge codificata.

La liberta’ interiore sarebbe quindi la nuova frontiera, non pero’ per aumentare quella classica nel mondo degli atomi, ma per muoversi in modo permanente in una sola direzione energeticamente efficiente, quindi come uno scivolo, quella digitale dei bit.

~~~

Nel discorso cyber-delico o cyber-psichedelico, del quale si e’ gia’ parlato su queste pagine a nostra conoscenza per primi o tra i primi in Italia (l’immagine in alto presa da qui, paragona l’apparenza esterna della V.R, realta’ virtuale, alla sedia tranquillizzante ideata dal fondatore della psichiatria statunitense Benjamin Rush) ovvero nel discorso del digitale e degli allucinogeni, si invoca la necessita’ di fare viaggi da fermi, quindi con “trip” allucinogeni, viaggi per l’appunto, e con il virtuale.

Il cittadino ormai divenuto spettatore quando non addirittura un paziente, quindi passivo, puo’ ancora esperire mondi per altro potenzialmente del tutto programmabili sulla rete / Web, su Internet, tramite la realta’ virtuale.

Il computer e il telefonino sono gia’ prime forme di realita’ virtuale, mentre adesso si sta passando alla realta’ aumentata, cosiddetta, che gia’ si trova “di default” sui sistemi operativi di Windows, chiamata Mixed Reality, e richiede un casco connesso al computer o al proprio device.

Essendo il cittadino pieno di bias cognitivi (errori sistematici di pensiero), centinaia di bias in base alla nuova retorica (una affermazione non scientifica, visto il tempo che occorre per studiarne anche solo uno o pochi di questi errori sistematici e per comprenderne le implicazioni, si vedano Tversky e Kahneman), si deve lasciare il mondo esterno alla cosiddetta intelligenza artificiale, mentre quella umana e’ sempre piu’ rappresentata come idiozia. Idiozia umana, intelligenza artificiale. La retorica del “circondati da idioti”.

Nel discorso cyber-psichedelico inoltre si invoca a gran voce proprio la dissoluzione dell’ego psicoanalitico.

~~~

Secondo una mia ipotesi di lavoro presentata per la prima volta in un seminario a maggio 2020 si potrebbe vedere la mente, cosi’ come teorizzata da Freud nella ultima parte della sua vita, ovvero tripartita (ego, super-ego, id o es), cosi’ trasformata dai cambiamenti in corso.

Il super-ego, la legge interiore che sorveglia e punisce, si fa esterno e digitale.

Mentre l’id o es biologico diventa la nuova fonte di energia della economia digitale.

L’ego sarebbe dunque, filtrando l’es o id, un tappo al rilascio della nuova energia.

Il nuovo oro nero del ventunesimo secolo dell’economia digitale e’ dunque il nostro es o id, la nostra componente piu’ bassa, animale, istintuale, delle cosiddette pulsioni, degli impulsi e delle passioni, del sesso e dell’aggressivita’.

L’ego rappresenta la parte che integra i cinque sensi, quindi che si mette in relazione con il mondo esterno e ne permette la manipolazione, una caratteristica precipua della civilta’ greca, europea e poi occidentale. Ego che rappresenta l’autonomia, la liberta’ del singolo di agire nel mondo esterno, la dignita’ e la capacita’ di raziocinio autonomo, che filtra esperienze, impulsi e decisioni, e’ rappresentata dalla retorica corrente come la parte che deve essere dissolta o che deve morire. In inglese “ego dissolution” o “ego death”.

L’ego da’ unita’, integra la persona e filtra il mondo esterno cosi’ come gli impulsi dell’es o id. Questa unita’ e’ stata rappresentata come la legge romana o come il monoteismo, mentre dovremmo secondo la retorica cyber-psichedelica, tornare a uno stato pre-diritto romano e politeista, stato che a livello individuale somiglia alle voci che in uno stato psicotico si sentono quando non si distinguono piu’ i propri pensieri come per l’appunto propri e si scambiano per voci esterne.

~~~

I modi per dissolvere questo ego sarebbero diversi, a mio avviso principalmente tre: [1] digitale, [2] “allettamento” e [3] sostanze chimiche che disorganizzano l’integrita’ psichica, primariamente gli allucinogeni rivenduti come psichedelici, enteogeni, in “micro-dosi” o in versioni “light”, attraverso terapie mediche o psicoterapeutiche, o attraverso prodotti correlati che servano a far passare l’idea degli allucinogeni di massa (per adesso inaccettabile), per esempio prodotti della cannabis come il CBD, che non siano direttamente l’allucinogeno THC.

Dissolvere l’ego dunque con il digitale: lusingarlo prima di tutto, attraendolo nel digitale con la trappola del narcisismo, i cosiddetti social e i selfie, etc. quindi disarticolarlo dal mondo reale e dai rapporti sociali reali e non mediati dal digitale. Il digitale supera la distinzione tra individualismo e collettivismo (si veda la cosiddetta Ideologia Californiana, misto di libertarianismo e marxismo) poiche’ l’estremo isolamento dal mondo esterno per mezzo del digitale implica una immersione completa nel collettivo digitale, in cui le macchine e gli algoritmi coordinano senza bisogno dello sforzo del singolo, dei corpi intermedi e della legge interiorizzata, morale o codificata.

Non dimentichiamo inoltre che la parte automatica della mente e del cervello e’ primariamente quella bassa, dei riflessi, piu’ primitiva, non o sub cosciente, e anche quella emotiva. Quindi in un mondo automatizzato, della cibernetica e dell’Internet delle Cose, e’ questa componente prevalentemente automatica quella che per sua natura meglio si puo’ integrare nel discorso del collettivismo digitale.

Il bisogno di muoversi sempre meno grazie al digitale e all’automazione, che aiuterebbero contro virus e inquinamento, e che per adesso si svolgono per esempio tramite il pulmino di Amazon e tra poco coi droni, gia’ sperimentati in U.S.A. allo scopo, porta a forme di “allettamento”, si vedano ad esempio gli Hikikomori in Giappone. Queste forme di “allettamento” di massa modificano tra le altre cose la cenestesi, ovvero la percezione che abbiamo degli organi interni e dello stato di benessere generale, strettamente connessi proprio con il senso di se’ e la integrita’ e non molteplicita’ di questo.

Infine la marea allucinogena che sta arrivando, attraverso la produzione industriale per le masse di sostanze, in modo per adesso surrettizio e via via piu’ esplicito, serve alla dissoluzione dell’ego per le masse. Dissoluzione di cui si parla in modo aperto e di cui hanno anche scritto autori come Huxley, Evola e piu’ di recente la pletora pubblicistica in materia.

~~~

Non e’ vero come dicono alcuni che la globalizzazione sia finita, siamo invece passati alla ben piu’ radicale globalizzazione digitale. Chi parla di fine della globalizzazione infatti si guarda bene dall’accennare al discorso digitale.

“Il nazionalismo personalizzo’ cosi’ tanto i sentimenti di comunita’, che la nazione divento’ un’estensione dell’ego” – Zbigniew Brzezinski (“Tra due ere: il ruolo dell’America nell’eta’ tecnetronica”, 1969-1970)

Articolo modificato il 15 ottobre 2020

Last Updated on October 15, 2020 by Federico Soldani

Leave a Reply

Discover more from PsyPolitics

Subscribe now to keep reading and get access to the full archive.

Continue reading