di Federico Soldani
(Pubblicato originariamente nel maggio 2010 per il blog RCS – Rizzoli Corriere della Sera – OK La Salute Prima di Tutto. Link originale non più disponibile, qui la lista degli articoli su archive.org)
Trovandomi qualche giorno a Londra per lavoro ho colto l’occasione per visitare 20 Maresfield Gardens, la casa dove Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi, si trasferi’ con la famiglia nel 1938.
L’annessione dell’Austria alla Germania nazista aveva costretto un ottantaduenne Freud a lasciare con grande riluttanza la casa di una vita a Vienna, in Berggasse 19: le teorie freudiane venivano apertamente osteggiate dal regime e per una famiglia ebrea non era piu’ sicuro restare a Vienna. Il trasferimento non fu affatto facile e venne reso possibile dall’aiuto decisivo di una allieva francese, la Principessa Marie Bonaparte, ma molti dei mobili dello studio, incluso il leggendario lettino adornato da un coloratissimo tappeto iraniano sul quale i pazienti si facevano psicoanalizzare, cosi’ come la gran parte dei pezzi della ricca collezione archeologica di Freud riuscirono ad arrivare in Gran Bretagna.
Maresfield Gardens e’ una via suggestiva, parte di una zona residenziale verde e tranquilla del quartiere di Hampstead a Londra, nella quale oggi si trovano parcheggiate auto di lusso. Nella casa che fu della famiglia Freud e che e’ diventata un museo visse fino ai primi anni ‘80 la figlia minore di Sigmund, Anna, anch’essa psicoanalista. I curatori del museo sono riusciti a preservare l’atmosfera domestica di una casa ancora vissuta.
Anna Freud fu l’unica dei sei figli a seguire le orme paterne, approfondendo la teoria psicoanalitica dell’infanzia e i meccanismi di difesa dell’io (ego), meccanismi che ancora oggi devono essere studiati ad esempio per l’esame che da’ accesso alla professione medica negli Stati Uniti. Elementi come questo testimoniano il ruolo dominante che le teorie psicoanalitiche esercitarono fino agli anni ‘70 nell’ambito della psichiatria statunitense.
Al piano terra, adiacente al giardino, si trova lo studio di Sigmund Freud, rimasto esattamente come era nel 1939 alla morte del celebre medico. Il visitatore resta colpito dalla straordinaria collezione di quasi duemila statuette ed oggetti antichi presente nello studio, soprattutto pezzi egizi, greci e romani, ma anche orientali.
Freud stesso disse di avere letto piu’ di archeologia che di psicologia e di fatto la sua creazione, la psicoanalisi, puo’ essere intesa con un parallelismo come una esplorazione archeologica della psiche.
L’analista, alla maniera dell’archeologo, cerca di trovare nel racconto di eventi individuali passati le tracce delle origini dei fenomeni psicopatologici. “Lo psicoanalista – disse Freud a uno dei suoi pazienti, influenzato dalla lettura delle imprese di Heinrich Schliemann, scopritore dei resti della citta’ di Troia – come l’archeologo nei suoi scavi deve scoprire strato dopo strato la psiche del paziente prima di poter arrivare ai piu’ profondi e preziosi tesori”.
(1 – continua)
Foto: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Freud_Museum_London_2.jpg
Last Updated on September 30, 2020 by Federico Soldani
post di questo mese sul sito di Espresso Repubblica, Messaggero Veneto, da poco GEDI News: “Una visita in Berggasse 19 sulle tracce del padre della psicanalisi” https://diblas-udine.blogautore.repubblica.it/2020/09/07/una-visita-in-berggasse-19-sulle-tracce-del-padre-della-psicanalisi/
qui il secondo articolo di questa serie:
https://psypolitics.org/2021/04/27/una-visita-a-casa-freud-2-2010/