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Edward John Trelawny (1878). Records of Shelley, Byron and the Author. London Pickering. (dalla Prefazione)
“Shelley, di testa, non fu mai un ragazzo; mentre quelli della sua età giocavano a biglie, leggeva. La sua fame mentale di conoscenza era insaziabile: nessuno lo aveva mai visto senza un libro in mano o in tasca.
A Eton, dopo una malattia, il dottore che lo assisteva lo prese in simpatia e Shelley prese in prestito i suoi libri di medicina e da quel momento divenne profondamente interessato alla chimica e, a differenza dei dottori, sperimentò su di sé alcuni dei farmaci.
Il potere del laudano di lenire il dolore e di riposare gli piacquero particolarmente; venne ammonito e sapeva che fosse sbagliato; il potere seducente di quel farmaco lo trattenne per il resto della sua vita, all’inizio usato con estrema cautela e ad intervalli lunghi.
Le persone che prendono gli oppiacei vengono schiavizzate e non li abbandonano mai; questi possono essere rintracciati in alcuni dei voli dell’immaginazione di Shelley e nelle fantasie delle apparizioni soprannaturali.
In un’occasione a Londra, e di nuovo in Italia, si fece un tale sovradosaggio che la sua vita venne salvata solo da quelle misure che sono usate per neutralizzare la droga; ma non si deve pensare che, come De Quincey e molti altri, l’abbia usato abitualmente: lo prese solo in rare occasioni, quando era profondamente abbattuto. Non tollerava le rimostranze, e così ne fece un mistero.
L’effetto degli oppiacei attenua il dolore, ma assorbono i poteri vitali e distorcono i nostri organi vitali; a Shelley causarono degli spasmi.
Il professore di anatomia all’Università di Pisa, Vaccà, era famoso per la sua abilità in chirurgia e medicina, e arrivò alla conclusione che Shelley si drogava e interdisse seriamente la medicina in tutte le sue forme; disse che Shelley era perfettamente di sana e robusta costituzione – raccomandò a lui di variare la sua dieta.
Lo vedevo spesso in uno stato di nudità e mi ricordava sempre un giovane indiano, muscoloso e vigoroso, e c’erano pochi uomini che camminavano su un terreno spezzato al ritmo che lui seguiva; ci batteva tutti camminando e, escludendo droghe e incidenti, avrebbe potuto vivere tanto a lungo quanto suo padre – fino a novanta”.

Last Updated on November 28, 2020 by Federico Soldani